
Pizza e morti
Ieri sera mentre passeggiavo piacevolmente per le splendide strade sivigliane, ho amaramente riscontrato l'apertura dell'ennesimo ristorante dedicato alla "Mafia".
Sí perché adesso risulta che la Mafia non solo uccide magistrati che lottano per la giustizia, non solo mette nell’acido i rivali, non solo spara a cittadini responsabili di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, ma adesso risulta che Mafia “se siede a tavola”.
Peró non stiamo parlando dei pranzi nella villa di Arcore, dove, Mangano, condannato all’ergastolo per duplice omicidio e per Mafia nel processo "Spatola", era un habitué e un invitato un tantino originale, visto che, come racconta Marco Travaglio, addirittura pensó di ravvivare una serata, con un divertente rapimento di un invitato, un certo principe D’Angerio.
E nemmeno stiamo parlando della cena di compleanno del boss Antonio Calderone, durante la quale, Dell’Utri venne casualmente intercettato sempre con lui, il plurigiudicato stalliere di Berlusconi, alias Mangano.
E come non ricordare, infine, il famoso pranzo di Nozze londinese del boss internazionale Jimmy Fauci, nel quale Dell’Utri fará di nuovo la parte dell’infiltrato perché, secondo le sue dichiarazioni, sarebbe in realtá stato invitato dal mafiso Tanino Ciná, magari incontrato alla famosa Mostra dei Vichinghi?
Ma a questa fantastica catena di Franchising, che spazia da Zaragoza a Algobendas toccando Sevilla e Valencia, che ha addirittura creato un sito, www.lamafia.es e che ha pensato di dare un pó di colore folclorico ai suoi locali, scegliendo l’originale “La mafia se sienta a la mesa, ossia la Mafia si siede a tavola” come nome, io propongo di contattare il cuoco delle nozze di Jimmy Fauci e magari anche il cuoco di Berlusconi e di Antonio Calderone e perché no? Segnalarlo anche nel Menu, in modo che i clienti possano provare il brivido di sedersi al tavolo immaginando di condivedere il pranzo con mafiosi veri, e non con quelli pomatati delle pellicole americane. Non sarebbe una buonda idea? Ma no! Forse sarebbe meglio mandare durante la cena il video di Marco Travaglio nel quale tutti questi celebri banchetti vengono ironicamente e tragicamente elencati. Ma forse questo potrebbe disturbare la digestione dei convitati? Ma no! Sicuramente darebbe a questi locali cosí fashion un tocco di verismo trash che sicuramente oggi, in una societá cosí perversa, non guasta affatto (speriamo che questo articolo non lo legga Nanni Moretti).
Ma che stupida che sono! Invece di indignarmi tanto potrei propormi come Video-jay o magari come disk-jokey. Certo! Potrei rappare un pó di notizie di corruzione e impunitá italiane dal piatto del disco a quello dei clienti, ai quali, a questo punto, non mi resta che augurare: bon appetit!
Martina Banchetti
mariposasobrellama@hotmail.com
Sí perché adesso risulta che la Mafia non solo uccide magistrati che lottano per la giustizia, non solo mette nell’acido i rivali, non solo spara a cittadini responsabili di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, ma adesso risulta che Mafia “se siede a tavola”.
Peró non stiamo parlando dei pranzi nella villa di Arcore, dove, Mangano, condannato all’ergastolo per duplice omicidio e per Mafia nel processo "Spatola", era un habitué e un invitato un tantino originale, visto che, come racconta Marco Travaglio, addirittura pensó di ravvivare una serata, con un divertente rapimento di un invitato, un certo principe D’Angerio.
E nemmeno stiamo parlando della cena di compleanno del boss Antonio Calderone, durante la quale, Dell’Utri venne casualmente intercettato sempre con lui, il plurigiudicato stalliere di Berlusconi, alias Mangano.
E come non ricordare, infine, il famoso pranzo di Nozze londinese del boss internazionale Jimmy Fauci, nel quale Dell’Utri fará di nuovo la parte dell’infiltrato perché, secondo le sue dichiarazioni, sarebbe in realtá stato invitato dal mafiso Tanino Ciná, magari incontrato alla famosa Mostra dei Vichinghi?
Ma a questa fantastica catena di Franchising, che spazia da Zaragoza a Algobendas toccando Sevilla e Valencia, che ha addirittura creato un sito, www.lamafia.es e che ha pensato di dare un pó di colore folclorico ai suoi locali, scegliendo l’originale “La mafia se sienta a la mesa, ossia la Mafia si siede a tavola” come nome, io propongo di contattare il cuoco delle nozze di Jimmy Fauci e magari anche il cuoco di Berlusconi e di Antonio Calderone e perché no? Segnalarlo anche nel Menu, in modo che i clienti possano provare il brivido di sedersi al tavolo immaginando di condivedere il pranzo con mafiosi veri, e non con quelli pomatati delle pellicole americane. Non sarebbe una buonda idea? Ma no! Forse sarebbe meglio mandare durante la cena il video di Marco Travaglio nel quale tutti questi celebri banchetti vengono ironicamente e tragicamente elencati. Ma forse questo potrebbe disturbare la digestione dei convitati? Ma no! Sicuramente darebbe a questi locali cosí fashion un tocco di verismo trash che sicuramente oggi, in una societá cosí perversa, non guasta affatto (speriamo che questo articolo non lo legga Nanni Moretti).
Ma che stupida che sono! Invece di indignarmi tanto potrei propormi come Video-jay o magari come disk-jokey. Certo! Potrei rappare un pó di notizie di corruzione e impunitá italiane dal piatto del disco a quello dei clienti, ai quali, a questo punto, non mi resta che augurare: bon appetit!
Martina Banchetti
mariposasobrellama@hotmail.com
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